Malattie rare
Salve, sono Giuseppe Zampino, un pediatra genetista che si occupa di bambini con malattie rare, in modo particolare ...
Ho il piacere di introdurvi in un argomento di grande interesse, non solo da un punto di vista sanitario ma anche sociale, il mio compito è quello di trattare “L'alimentazione in gravidanza e nell'allattamento al seno”.
L'obiettivo pertanto di questo corso, è quello di fornirvi una serie di conoscenze finalizzate all'acquisizione di quale possa essere l'assetto nutrizionale ideale da garantire alla gestante e alla donna che allatta, in particolar modo, nei primi mesi di vita. Dovremmo partire subito da un assunto fondamentale: l'assetto nutrizionale della donna, prima e durante la gravidanza, può influenzare sicuramente sia la sua salute che quella di suo figlio, e in questo caso il figlio può essere il neonato, il feto e il bambino. Dicevo che è fondamentale pertanto per il professionista della salute, offrire tutti i consigli relativi all'assetto nutrizionale da rispettare durante il periodo preconcezionale, e quindi prima della gravidanza, durante la gestazione, in determinati momenti dunque. Quindi ci sono diverse possibilità ed il professionista potrà indicare una serie di indicazioni utili per mantenere quindi un'alimentazione regolare.
Quali sono le situazioni in cui il professionista, nel caso specifico l'ostetrica dunque, può garantire questo momento educativo? Ad esempio durante la visita ostetrica, quindi oltre ad effettuare quelle che sono le procedure finalizzate alla sorveglianza, il benessere di tipo fisico, sia della madre che del bambino, ci possono essere anche altri momenti importanti che vengono sicuramente rilevati e sono i corsi di accompagnamento alla nascita, di che cosa si tratta? Si tratta di situazioni educative in cui gruppi di donne o anche la donna singolarmente, si ritrovano difronte al professionista per acquisire tutta una serie di consigli; di stili di vita; di informazioni legate all'esperienza della nascita, e all'interno di questi momenti educativi-formativi, vi è anche un'area ben definita che riguarda l'alimentazione in gravidanza, e anche l'alimentazione durante l'allattamento al seno.
L’idoneo assetto nutrizionale di una gestante può essere condizionato da una serie di variabili, e nel caso specifico, biologiche ma anche sociali: l'età ad esempio, se prendiamo in considerazione l'adolescente per esempio, se avesse un età inferiore a 14 anni, bisognerebbe conciliare quindi i propri bisogni nutrizionali, legati quindi alla sua crescita, con quelli aggiuntivi allo stato di salute, in questo caso della gestazione. Un altro esempio è lo stato nutrizionale pregravidico, ci sono delle situazioni di carenza nutrizionale, come ad esempio acido folico ferro in alcune situazioni come la donna vegetariana o sottopeso, e poi la parità, un'altra variabile sicuramente che ha un gioco rilevante sull'assetto nutrizionale è il numero di parti che sono avvenuti, o meglio ancora, il numero delle gravidanze della nostra gravida.
Quindi cosa significa? Altre variabili biologiche che possono influire sullo stato nutrizionale in generale sono: la donna che ha avuto molte gravidanze, e quindi si parla di pluriparità; nel caso in cui la donna ha avuto delle gravidanze a rischio; oppure nel coso in cui c'è stato anche un numero rilevante di gravidanze molto vicine. Prima di entrare nel merito dei consigli che devono essere dati per una buona alimentazione, è opportuno anche vedere insieme, l'aumento di peso di una gestante. La domanda è, quanti sono i chili che devono essere acquisiti durante i nove mesi di gestazione? Di solito il renge va dagli 11 kg circa ai 16 kg circa, e questo ovviamente dipende poi dal punto di partenza pregravidico del peso. Come sono distribuiti questi chili all'interno dell'assetto fisico, della madre e del bambino? Nel caso specifico, sono così codificati: 5 kg sono da attribuire al bambino, alla placenta e al liquido amniotico, diciamo quindi che appartengono più al versante fetale.
Poi abbiamo il versante materno, ovvero il tessuto mammario, l'apporto di sangue perché in gravidanza si viene a creare una emodiluizione per aumento del plasma, aumentano poi le riserve di grasso, sia per il parto che per l'allattamento, e poi l’aumento dell'utero che si aggira intorno ai 900g-2000 grammi. Bisogna anche fare un'altra considerazione: l'aumento di peso avviene soprattutto nel secondo semestre, e questo a carico soprattutto dei tessuti materni, mentre invece nel terzo trimestre, questo aumento è a carico invece del feto, quindi dell'accrescimento fetale. Prima di definire qual'è l'apporto calorico quotidiano da garantire o meglio da consigliare alla nostra gestante, è opportuno definire quindi il significato di questo acronico “RDA” e cioè “Raccomaded Dietary Alloance”, per “RDA” si intende l'apporto calorico, quindi quotidiano, considerato sufficiente per soddisfare le esigenze nutrizionali medie di un soggetto, in relazione proprio anche alla sua età e al sesso. Pertanto, in gravidanza si prevede che questo apporto calorico quotidiano, considerato sufficiente, quindi per le sue esigenze nutrizionali in relazione al suo stato attuale, per quanto riguarda il primo trimestre, non ci deve essere un incremento nei primi tre mesi di gravidanza, mentre invece nel secondo e nel terzo trimestre, questo aumento può essere pari a 300 - 450 kcal, come tutti sappiamo la kilocaloria è l'unità di misura che esprime il valore energetico dei cibi.
Per riprendere un po' questi concetti, è fondamentale consigliare ad una gestante nel primo trimestre, nessun tipo di apporto calorico aumentato, mentre invece dal sesto mese e fino al nono mese, (secondo e terzo trimestre) si devono indicare come aumento di 350 – 450 kcal, come poi si vedrà, tutto ciò anche in funzione al peso pregravidico. In questo grafico nella slide, vediamo l'andamento della curva di accrescimento della gestante, dove appunto la variabile considerata è il peso. Il range di normalità, come si è detto anche in precedenza, se teniamo in considerazione il termine della gravidanza, normalmente l’epoca presunta del parto coincide con le 40 settimane, questo range di normalità rispetto all'aumento del peso appunto, deve andare dai 9 kg circa fino ai 15 kg, questo è l'andamento come potete notare, vi è un regolare accrescimento del peso.
Se poi valutiamo anche questa parte della nostra slide, notiamo la distribuzione del peso, di come deve aumentare il peso nel primo, secondo e terzo trimestre e soprattutto rispetto anche alla settimana, e poi la relazione con le Kcal da associare. Nel primo trimestre l'aumento di peso potrebbe andare da 500 gr fino a 2 kg, nel secondo trimestre invece, l'aumento di peso settimanale dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 grammi, quindi mezzo chilo circa, per arrivare poi invece a mezzo chilo la settimana nel terzo trimestre, e come notiamo l'apporto calorico invece è 350 kcal nel secondo trimestre e 450 Kcal invece nel terzo trimestre.
Questo testo è estratto dal nostro video-corso Fad Alimentazione Consapevole e Sana Nutrizione: i casi clinici ha come scopo quello di informare e permette di approfondire tematiche legate al corso.
Estratto dalla video lezione della dott.ssa: Miriam Guana
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